Nello scorso articolo (Kintsugi: l'arte delle cicatrici d'oro (academyorientamento.com)) ho parlato della filosofia giapponese del Kintsugi, ovvero il dare una nuova vita alle cose rotte. Oggi voglio parlare, invece, della filosofia del Wabi-Sabi, ovvero la bellezza nell’imperfezione.
L’espressione giapponese Wabi-Sabi vuol dire letteralmente “accettare la bellezza dell’imperfezione”, Wabi esprime la parte della semplicità, dei difetti e dell’imperfezione; Sabi esprime la bellezza dello scorrere del tempo.
Questa è una vera e propria filosofia di vita. È Wabi-Sabi la cerimonia del tè in ogni secondo che caratterizza questa pratica, dove è prezioso ogni singolo istante, ogni singolo gesto che sarà per sempre irripetibile e per questo deve essere goduto. Anche il Kinstugi, di cui ho parlato l’altra volta, fa parte di quella filosofia, perché viene valorizzata la ferita, la crepa, l’imperfezione dell’oggetto che diventa prezioso e unico nel suo essere.
Tra le cose fondamentali che questa filosofia può insegnare c’è quella di essere consapevoli che nella nostra vita noi non possiamo controllare tutto, che non possiamo sapere tutto e che prima o poi ci capiterà di sbagliare. Tutto questo però non deve essere un limite o un blocco, anzi deve essere un modo per muoverci tra i nostri limiti ed avere più consapevolezza di cosa siamo e di cosa vogliamo fare.
Viviamo in un mondo che ha trasformato il concetto di bellezza in qualcosa che diventa ogni giorno più raffinato e sempre più irraggiungibile ed elimina l’idea di bellezza naturale con tutti i difetti che essa comporta. La filosofia Wabi-Sabi abbraccia proprio questo concetto e consente alle persone di essere più aperte ad abbracciare la bellezza dei difetti e della naturalezza, permette di guardare al di là dell’apparenza, permette di scoprire l’essenza delle cose. È un invito a godersi le piccole cose della vita, ci invita a fermarci, a riflettere e a scoprire che la perfezione in natura non esiste e che tutto ciò che ci circonda è perfetto nella sua imperfezione.
Tutto questo come lo si può mettere in pratica? Vivendo consapevoli dei nostri limiti, rallentando un attimo per iniziare a godere delle piccole cose, apprezzando il presente non vivendo sempre pensando al futuro o pensando alle cose sbagliate fatte nel passato, anche perché la nostra vita è ora.
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