Tutti ci siamo passati; sentirsi rifiutati in un modo o l’altro, è un sentimento che conosciamo bene. Un genitore anaffettivo, un/una amico/a che non ci risponde al telefono o messaggio, un insegnante che nella classe ci ignora sistematicamente, un partner per cui non si è mai abbastanza, un superiore che non riconosce mai un nostro merito a prescindere da quanto siamo meritevoli e via dicendo.
Non è mai facile affrontare il rifiuto, una volta investiti da esso parte una tempesta interna tra tristezza, dolore, rabbia e una voglia incontenibile di fare qualcosa per rimediare e farsi accettare, accogliere e intascare l’approvazione esterna. Ciò che si potrebbe provare è anche il fallimento, sentirsi persona di poco valore, di non essere abbastanza. Sentimenti che non affrontati in tempo e maniera corretta potrebbero portare alla depressione o persino all’emarginazione, anche all’interno di contesti professionali.
È fondamentale poter agire con calma, essere consapevoli delle proprie emozioni e applicare la capacità di autocontrollo onde evitare reazioni a lampo che in maggior parte dei casi non rappresentano le soluzioni più efficaci. Spesso la prima reazione è assecondare chi ci rifiuta, cercando di capire cosa vuole per poi diventare compiacenti. Questa reazione, il rimedio immediato più comune, è estremamente dannoso per la persona dato che la porta, malgrado la sua volontà, a cambiarsi in base alle regole, i
valori e criteri altrui. Diventare una versione diversa di se che spesso e volentieri non è congruente con i propri criteri ne valori. E’ l’inizio di un disagio profondo perché ognuno di noi dentro di se, si conosce e sa quali sono i propri valori, criteri, desideri. Non potersi riconoscere nella versione creata per compiacere persone ed ambiente circostante prepara il momento del crollo morale e psicologico.
Invece se si è in grado di riflettere in maniera consapevole, ci si potrebbe concentrare non su come cambiare la situazione e spendere le energie per compiacere, ma sulle radici del rifiuto, sul perché non si viene accettati e approvati.
Può accadere che all’interno dell’ambiente di lavoro non ci si trovi nella posizione giusta, nell’ambiente giusto ed adatto alle proprie capacità e progetti futuri. E anche fondamentale ricordare che l’ambiente di lavoro è fatto da NOI, lo creiamo NOI, e questo NOI col passare del tempo, cambiamenti del gruppo, via vai di persone potrebbe anche cambiare. Altro fattore, siamo noi che spesso cambiamo nel tempo e non ci troviamo più come prima negli stessi panni. Quindi non è del tutto da escludere che nello stesso posto dove ci si trovava bene ad esempio due anni fa, non possa emergere il rifiuto nei propri confronti. Se ciò che siamo viene sistematicamente rifiutato è perché non si è alla misura di quell’ambiente il che
non vuol dire chi/cosa va bene e chi/cosa va male. Semplicemente si tratta di riflettere e pensare di trovare l’ambiente giusto dove non solo i propri meriti, le capacità e idee vengono accettati ed approvati, ma il talento della persona viene riconosciuto e coltivato per un percorso e carriera verso il futuro.
Altre volte in certi percorsi si viene rifiutati e messo a parte. Magari si tratta di un percorso di cui si è convinto che deve essere il mestiere della vita, il futuro, delle volte l’intera vita e invece un rifiuto mette fine a tutti i progetti immaginati e desiderati. In tal caso è bene riflettere in maniera profonda sulle proprie capacità e talenti, facendosi anche aiutare da un mentore o coach specializzato per capire se quella strada ipotizzata poteva essere davvero l’unica da intraprendere. Questo punto è fondamentale da ricordarsi perché spesso il nostro inconscio cerca le vie meno dispendiose e faticose per farci star bene portandoci a ignorare ciò che invece portiamo nella nostra profondità dell’esistenza. Tutto ciò che abbiamo dentro e solo con un lavoro duro e costante viene scoperto e coltivato per farci godere dei benefici e soddisfazioni.
Quindi ricapitolando, cosa fare quando si viene rifiutato nell’ambiente di lavoro?
Riflettiamo innanzitutto per comprendere il senso di quel rifiuto.
Un’analisi meticolosa e accurata per capire il messaggio da cogliere e se necessario farsi affiancare da professionisti in materia per agire nel caso che si tratti della necessità di cambiare l’ambiente di lavoro oppure della necessità di evolversi, passare alla fase successiva e coltivare i talenti nascosti nella profondità della nostra d’anima.
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