Nel precedente articolo
ho parlato dell'importanza della condivisione e dell'armonia tra valori personali e valori aziendali, ma a questo punto vi chiedo: quali sono i valori e, soprattutto, fra questi il rispetto è un valore o rispetto e valore sono in qualche modo da intendersi in due modi diversi?
Messa così sembra quasi che siano sinonimi ma in realtà non è così.
Nel senso che sì, il rispetto è un valore e di conseguenza sono da mettere nella stessa lista di cose da valutare come importanti, ma in che misura? Una delle sfide dell'attività formativa in qualsiasi campo è riuscire, in larga parte, a risolvere questo sillogismo che non è tale, ma è fondamentale riuscire a intendersi con l'interlocutore di turno a
livello di scala valoriale e soprattutto di priorità.
Perché se si comincia a trattare il prossimo come ci tratta e a non considerare come fondamentale il rispetto di sé e di alcune regole base, si rischia di degenerare in un conflitto permanente con il mondo, perché persino la competizione più sfrenata è basata sul riconoscimento di alcune regole base senza le quali è il caos più assoluto, e in questo caso è un dato di fatto statistico che le possibilità di perdere aumentano esponenzialmente, fino a superare le più risicate possibilità di vittoria. Persino nel superenalotto qualcuno vince e questo permette di alimentare il gioco; se non c'è questa speranza frutto di una certezza viene meno l'interesse e il gioco finisce e a perdere sono tutti.
Considerato quanto detto, abbiamo capito che un minimo rispetto conviene, ma non si è ancora risolto il punto sul rapporto fra valore e rispetto.
Il valore lo è?
Secondo me sì perché senza rispetto non c'è valore che stia in piedi, ma senza valore c'è rispetto? In questo caso la risposta è no, perché come faccio a riconoscere le capacità di qualcuno, anche che la pensa diversamente da me su certi argomenti, se non gli riconosco l'abilità di fare qualcosa, fosse anche solo il semplice...casino? Quindi per ritornare all'assunto di partenza, dal momento che il rispetto è la manifestazione di deferenza, di stima, di considerazione verso qualcuno, queste cose non possono
avvenire per conquista se in precedenza non c'è un'implicita valorizzazione di qualcosa che sia se stessi o la conoscenza di un argomento.
Da questo articolo con interessanti spunti di riflessione lancio una domanda in linea e un pò provocatoria: quanto rispetto attiriamo in proporzione al valore che noi stessi diamo a quello che proponiamo in aula?