CARLA da BARI ci scrive: sono una Docente di Matematica in un Istituto Superiore e spesso vengo coinvolta nelle iniziative scolastiche dedicate all'Orientamento: cerchiamo di coinvolgere gli studenti in attività che li portino a capire quello che vogliono fare dopo, ma è davvero difficile! Sembra che non interessi e non si preoccupino del futuro: siamo noi a non scegliere le attività più giuste o è una situazione generalizzata?
POLARIS risponde: Carla, hai sicuramente sollevato una domanda molto frequente e molto attuale: come accendere l'interesse degli studenti?
Nella mia esperienza nelle Scuole mi sono trovata più volte a interagire con aule che manifestavano totale disinteresse per le attività proposte, a volte scetticismo, persino scherno.
Ma come, siamo li per loro, per aiutarli, per offrire strumenti per il loro futuro e poi guardano tutto il tempo il cellulare?
Non sempre le situazioni hanno preso una svolta, spesso si...spesso gli studenti hanno cambiato faccia e predisposizione e mi sono accorta che almeno un semino era stato piantato.
Cosa è successo? Il comun denominatore di pressochè tutte queste occasioni anzi, i comun denominatori sono stati:
1) accettazione
2) ascolto
3) accoglienza
Accettazione del fatto che non avessero voglia!
I ragazzi ci mettono alla prova: vogliono testare perchè siamo davvero li; perchè vogliamo che facciano l'esercizio o perchè ci interessa di loro incondizionatamente?
Il che vuol dire accettarli in tutti i loro aspetti, persino quelli che ci mandano su tutte le furie.
Ascolto profondo dei loro bisogni, che vanno ben al d là di comportamenti disfunzionali che potrebbero mettere in atto in classe e dietro un disinteresse, una assenza di partecipazione o una risposta maleducata si cela l'esigenza di essere ascoltati.
Accoglienza: perchè se si sentono accolti, è più facile anche per loro accogliersi e cominciare a vedersi allo specchio attraverso le attività di Orientamento proposte.
Quando si fidano, si fidano di quello che proponiamo e quando vedono che scoprire le proprie qualità, attitudini, passioni e quant'altro non è poi cosi male, poi si entusiasmano.
Ci può essere, di conseguenza, una maggiore chiarezza su quello che potrebbero intraprendere in futuro, o forse hanno bisogno di sedimentare quanto affrontato, o forse raccoglieranno un domani i frutti concreti.
Quel che importa, per la mia esperienza, è che non esiste una tecnica o un'attività più "giusta"; vale il modo e l'approccio in cui ci relazioniamo, che è l'ingrediente a portare nel breve, medio o lungo termine i riscontri più utili!
LASCIO INTERVENIRE ALTRI PROFESSIONISTI DEL SETTORE CHE VOGLIANO INTERAGIRE SULL'ARGOMENTO O INCREMENTARE LE DOMANDE!
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