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Ma come faccio a far capire ai candidati che non si fa "pacco" ai colloqui senza avvertire?

CARMINE di AVELLINO ci scrive: "Sono un recruiter ormai da anni e sto assistendo all'evoluzione di un fenomeno che c'è sempre stato, fin per carità, ma che adesso secondo me sta davvero aumentando, soprattutto nei giovani mi spiace dirlo: candidati che al telefono piangono lacrime perchè non trovano lavoro e poi ai colloqui non si presentano! Ma come si fa?"


POLARIS risponde: Capisco perfettamente Carmine quello che ci condividi e lo comprendo sia da Orientatrice che prepara i propri utenti al mondo del lavoro, sia da Recruiter che fissa e rifissa colloqui di lavoro ai quali poi non si presenta nessuno!

Quasi fosse un favore che fanno a noi professionisti.


Spesso, mi permetto di aggiungere un fattore derivante dalla mia esperienza, questi comportamenti vengono concretizzati da coloro che poi - in altre circostanze - si lamentano di non trovare lavoro.

E qui arrivo al punto che può smorzare questo comportamento e condivido proprio un fatto accaduto qualche giorno addietro, ovvero di un utente che mi ha inveito contro ancor prima quasi di iniziare il nostro appuntamento proprio per lamentarsi di non trovare lavoro (sapendo quanti appuntamenti ha annullato a me fino a quel momento).


Ora, lungi dall'assumere un atteggiamento di giudizio, ciò che noi professionisti possiamo fare è di dare un feedback molto perentorio ed estremamente diretto: "Le lamentele stanno a zero!"


Se non si trova lavoro, occorre chiedersi quali atteggiamenti sono stati messi in atto nella realtà e noi professionisti abbiamo il compito di essere fermi nel rimandare a un comportamento corretto:

  • ci si presenta ai colloqui con puntualità

  • se non si può presenziare, si avverte

  • durante il colloquio ci si comporta con rispetto verso il recruiter


Purtroppo, se ci troviamo a ricoprire il ruolo di Carmine che si ritrova l'agenda svuotata non possiamo intervenire più tanto; ma se siamo professionisti dell'Orientamento e della Formazione se ci accorgiamo di determinate dinamiche dobbiamo/possiamo intervenire per agevolare il lavoro di chi crea matching tra domanda e offerta, ma soprattutto per smorzare un loop che impedisce alla persona in cerca di lavoro di responsabilizzarsi.


Soprattutto tra i giovani, che forse più degli adulti si approcciano con più "leggerezza" alle opportunità lavorative, occorre rimarcare che non ci sono sempre nuove offerte dietro l'angolo, che ogni occasione di colloquio è un'occasione per allenarsi nella presentazione efficace di Sè.


Non possiamo intervenire sulle scelte altrui, ma possiamo intervenire per consapevolizzare.

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