Nel corso di formazione, tenuto dalla fondatrice di Academy Orientamento La Bussola da Carteggio Paola Castaldelli, della prima settimana di settembre 2024, si è affrontato ampiamente questo argomento su cui vorrei tornare ancora, data l’importanza e l’effetto non solo sul percorso dell’Orientamento ma sul percorso della nostra intera vita.
L’essere umano da sempre è stato alla ricerca di risposte e soluzioni alle sue domande, anche quelle più ricche di incognite. Oggi più di sempre, con strumenti come i motori di ricerca, c’è la voglia affannosa di avere risposte per ogni cosa, ogni dubbio, ogni domanda. Siamo sempre meno capaci di convivere con i nostri dubbi e con le domande che ci facciamo, meno capaci di accoglierle, siamo sempre meno in grado di convivere pacificamente con le nostre incertezze perché queste ci fanno crollare.
Amo una definizione dell’intelligenza per cui non è la conoscenza del pensatore che stabilisce la misura dell’intelligenza di ogni persona ma essa è proporzionale alla misura di incertezze che è in grado di reggere e con cui è capace di convivere in equilibrio.
La capacità di reggere l’incertezza è importante perché ci dona la possibilità di vivere con le nostre domande, interiorizzarle, scoprirne diversi livelli e diverse sfaccettature che infine possono procurarci una conoscenza e sapienza che nessuna risposta per quanto possa essere intelligente sarebbe in grado di darci.
Le domande giuste sono quelle che ci mettono lo sconforto, quelle che toccano il nostro profondo, quelle che toccano le corde più sensibili e ci portano a capire chi siamo e cosa vogliamo per noi al di là di ciò che ci è stato inculcato fin da piccoli, ciò a cui siamo stati condotti per regole e convenienze.
Le domande giuste sono quelle che come voleva l’immenso Socrate, mettono in dubbio tutto ciò che pensiamo di sapere con certezza. Vista la direzione in cui si muove la società del terzo millennio, dobbiamo farci delle domande sul significato di tante cose che pensiamo di conoscere ma che forse ci rendono infelici e frustrati.
Facciamo un piccolo esercizio, ci chiediamo: Cosa è per me il #Successo? Che faccia ha secondo me? Cosa è per me la #Forza? Che faccia ha per me la #Resilienza?
Ricordandoci che per questo esercizio non serve fare delle ricerche per trovare una risposta veloce e intelligente. Non c’è una gara, non c’è un premio, nessuno vuole sapere chi risponde meglio a queste domande. C’è in gioco solo una cosa: più impariamo a scavarci dentro, più riusciamo a interiorizzare le domande scomode, meglio diventiamo, meglio ci conosceremo e di conseguenza meglio saremo in grado di vivere.
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