Questa frase di Luca Romito mi è rimasta tatuata nel cervello e nella memoria. Una verità che viene detta e ripetuta anche dal grande Jordan Peterson che contro le convenzioni di oggigiorno e tutto ciò che va di moda nel mondo dei motivatori ribadisce che lo scopo della vita non è il semplice godimento bensì, la realizzazione di ciò che siamo e/o che possiamo diventare.
Rimando agli articoli scritti in passato dove ripetutamente ricordo che il percorso di crescita è doloroso e non si realizza senza fatica. La verità della vita è che noi abbiamo unico potere di scelta: Possiamo e dobbiamo scegliere di cosa vogliamo soffrire, quale dolore scegliere.
Posso scegliere il dolore di accettare e accogliere le mie ferite dell’anima, posso scegliere di vedere i miei limiti nelle conoscenze, posso scegliere di vedere i miei problemi fisici e alimentari e via dicendo per poi scegliere il dolore di un percorso del cambiamento per andare verso il miglioramento.
Posso anche scegliere di restare dove sono e come sono e quindi scelgo di stare con quello stesso dolore.
Sorge spontaneo il dubbio, la domanda più che legittima: allora cosa cambia? Per quale dannato motivo devo soffrire dandomi da fare e forse soffrire anche oltre la soglia a cui si arriva anche ad abituarsi?
Mica male questa domanda! È assolutamente vero il punto. Il dolore, quale che sia, la situazione, quale disastro che sia, qualsiasi essere umano si abitua al punto di non patirlo e non sentirlo più di tanto. Lo si avverte solo al momento che arriva qualche stimolo esterno, qualche elemento di paragone e guarda un po’, questo stimolo esiste ed arriva costantemente e puntualmente dall’esterno, a meno che decido di isolarmi da altri miei simili, ipotesi più che improbabile se non impossibile per la vita che viviamo in quest’era.
Il vantaggio del primo caso è che io consapevolmente scelgo di soffrire e scelgo il mio dolore per poi uscirne, nel secondo caso io continuerò a soffrire costantemente per avere sempre altro dolore.
È molto amaro lo so, aspetti più sinceri della nostra esistenza lo sono. Allora per diventare adulti non ci resta che fare un respiro profondo e affrontare questa esistenza consapevole delle regole del mondo che come la gravità sono universali e non cambiano per il pensiero desiderante di un individuo.
Facciamoci forza e coraggio sapendo che in questo sentiero non siamo soli, scegliamoci il leader e compagni dell’avventura degni delle difficoltà e suvvia!
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